Novembre 2022

Il gioco e il magico potere dei libri

ovvero come la lettura è riuscita a creare uno spazio di gioco e di interesse per tutta la famiglia senza fare fatica o sforzarsi

Qualche giorno fa sono tornata a casa e Agata mi ha detto che aveva passato il pomeriggio con Giulia a sistemare la sua camera con l’obiettivo di farla diventare una cameretta più adatta a una bimba che andrà alle scuole medie. Per prima cosa hanno preso in rassegna giochi, pupazzi, gadget e Agata ha raccolto moltissime cose che non usa più in due enormi sporte. Da accumulatrice seriale quale sono, ho recuperato da quelle borse meravigliosi pupazzi e bambole francesi di pezza con cui abbiamo giocato fino a un paio d’anni fa e che in alcuni casi abbiamo comprato nei primissimi anni di vita di Agata presi da raptus di acquisti compulsivi di giochi meravigliosi che ci aiutavano a stare meglio (aiutavano noi genitori, intendo) perché noi eravamo davvero disperati e acquistare giochi, ausili, qualsiasi cosa ci dava sicurezza.

Il secondo round di rinnovamento è stato dedicato ai libri… in questi 10 anni ne abbiamo comprati 300 o forse 500 o 1000… Io e Agata abbiamo, negli ultimi anni, ogni tanto, senza troppa convinzione, selezionato qualche libro o per darlo a bambini a cui vogliamo bene (Giovanni, il figlio della nostra amica Silvia, Socia fondatrice) oppure libri che non piacevano a me (pacchiani o dozzinali). L’esito di queste sedute era che finivo per spostare i libri dalla sua camera ad un’altra camera essendo impossibile liberarmene, anche di quelli brutti.
Ma questa volta Agata ha riempito una enorme sporta, di quelle giganti. Di nuovo, di nascosto l’ho svuotata e ho cercato di trovare la forza di portarli fuori di casa, ma non ce l’ho fatta.

Faccio una breve digressione per spiegare meglio… Quando siamo diventati genitori io e Vince, come tutti, siamo entrati in una nuova dimensione fatta di tante cose sconosciute, in generale. La disabilità di Agata ci ha condotto (più precisamente ha condotto Vince) a fare ricerche accuratissime online per scoprire cosa avrebbe potuto aiutarci a far giocare Agata e a farla divertire considerando che Agata non è mai riuscita a stare seduta da sola e tanto meno a star seduta e contemporaneamente usare le mani. Non ha mai gattonato e non si è mai spostata nello spazio con il corpo. Le possibilità di giocare si riducono drasticamente specie nel periodo 0-6 in cui esplorare il mondo con il corpo è anche un modo per conoscere. Imparare ad orientarsi, a nascondersi (da soli), ad avventurarsi, insomma sviluppare nuove competenze. Al nido e alla scuola dell’Infanzia Agata ha sempre giocato con i suoi compagni grazie al contesto positivo e alla fantastica educatrice che ha affiancato Agata per oltre 5 anni (Elisa) di cui parleremo in uno spazio dedicato.
Ma fuori dal tempo-scuola, per giocare, Agata ha sempre avuto bisogno di un adulto: io e Stefano, le fantastiche baby sitter, Matteo, amici cari che ci sono stati vicini… tutti insieme o singolarmente, abbiamo giocato e giocato e giocato e giocato, con Agata. All’asilo, ai compleanni, a prendere il tè, a nascondino, per ore e ore e ore attenti al gioco ma anche alla riabilitazione, a quel nuovo movimento della mano o del braccio, a dove guarda quell’occhio… insomma per noi non proprio un gioco spensierato. Abbiamo dedicato tutta l’energia ed il tempo che potevamo spendere oltre il lavoro e nei week per giocare e far giocare Agata, una bambina che non poteva spostarsi in nessun modo né muovere un braccio e una mano, né stare seduta a terra.
Non è stato facile né sempre piacevole, avremmo volentieri fatto altro come adulti, abbiamo guardato con invidia genitori che chiacchierano tra loro mentre i bambini giocavano in autonomia, in spazi chiusi o aperti, ma non si poteva…

I libri per l’infanzia sono stati una scoperta preziosa per me e per Vince, entrare in libreria per comprare un libro per Agata e con Agata era una cosa ‘normale’, che facevano tutti, leggere insieme era normale, non solo bello, meraviglioso che piaceva a me (soprattutto), ad Agata, per scoprire il mondo non potendolo fare con il corpo e divertirsi.
Ognuno di quei libri mi ricorda un momento bello. Sappiamo quando e dove abbiamo acquistato ogni libro, in che città, in che occasione e anche chi ce li ha regalati, quante volte li abbiamo letti…

Che cosa hanno rappresentato per noi i libri? Sono stati per tanto tempo un’attività’ che non necessita sforzi, adattamenti, ricerche in siti specializzati. Un momento di piacere autentico e basta per noi e per Agata.
I libri illustrati in particolare per noi genitori sono stati una scoperta, un fantastico mondo da esplorare, ci siamo innamorati di personaggi stupendi e deliziosi, delicati e gentili, buffi, appassionati di autrici ed autori e illustratrici e illustratori.

Prima che nascesse Agata io non conoscevo bene i bambini, ne avevo frequentati pochi in vita mia, ma come tutti i genitori avevo delle aspettative o dei sogni: uno di questi era poter fare sport insieme (atletica leggera, lo sport che ho tanto amato ma in cui non eccellevo purtroppo!), l’altro era leggere.
Per cui leggere insieme a mia figlia prima di dormire, la domenica mattina, e quando era molto piccola, per lunghi pomeriggi o mattine è stato entusiasmante. E lo è tutt’ora. Anche se andiamo a letto molto tardi, anche in situazioni ‘estreme’ prima di andare a letto Agata dice “però leggiamo?!”. Non abbiamo mancato un giorno in questi 10 anni.
10 anni di illustrazioni favolose, sentimenti delicati, risate a crepapelle, buffi personaggi, animali antropomorfi e oggi un modo per stare vicine col fiato sospeso per un’avventura di Harry Potter o di Katitzi. Una delle poche occasioni, oggi che Agata ha quasi 11 anni, di passare insieme tempo senza litigare! 🙁

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